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Letrozolo ed effetti collaterali

Posted by EDUARDO VAZQUEZ on February 17, 2025
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Letrozolo ed effetti collaterali

Ulteriori casi di ILD/polmonite sono stati osservati nel setting post-commercializzazione, con casi di decesso (vedere paragrafo 4.8). Non è necessario un aggiustamento della dose di IBRANCE in pazienti ≥ 65 anni di età (vedere paragrafo 5.2). Il trattamento con IBRANCE deve essere interrotto definitivamente nei pazienti con severa malattia polmonare interstiziale (ILD)/polmonite (vedere paragrafo 4.4). La gestione di alcune reazioni avverse può richiedere interruzioni temporanee/rinvii della dose e/o riduzioni della dose, oppure l’interruzione permanente, come da programmi di riduzione della dose riportati nelle Tabelle 1, 2 e 3 (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Ibrance – Palbociclib – IBRANCE è indicato per il trattamento del carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico positivo ai recettori ormonali (HR) e negativo al recettore del fattore di …

Farmaci inibitori dell’aromatasi e inibitori di CDK4 e 6

Trattamento neo adiuvante in donne in post-menopausa con carcinoma mammario con stato recettoriale ormonale positivo, HER-2 negativo in cui la chemioterapia non è possibile e un immediato intervento chirurgico non è indicato. Trattamento del carcinoma mammario in fase avanzata in donne in post-menopausa naturale o artificialmente indotta, dopo ripresa o progressione della malattia che siano state trattate in precedenza con antiestrogeni. L’inibizione della stimolazione della crescita cellulare mediata da estrogeni è un prerequisito per la risposta tumorale nei casi in cui la crescita del tessuto tumorale dipenda dalla presenza di estrogeni e sia utilizzata la terapia endocrina. Nelle donne in postmenopausa, gli estrogeni derivano principalmente dall’azione dell’enzima dell’aromatasi, che converte gli androgeni surrenalici – principalmente l’androstenedione ed il testosterone – in estrone e estradiolo. La soppressione della biosintesi di estrogeni nei tessuti periferici e nel tessuto neoplastico stesso può pertanto essere ottenuta mediante l’inibizione specifica dell’enzima aromatasi. La gestione del rischio di recidiva dopo i cinque anni di terapia con Letrozolo richiede un approccio personalizzato.

Quali antidolorifici possono essere assunti con il letrozolo ?

Nella post-menopausa, invece, le ovaie perdono la loro capacità funzionale, ma gli estrogeni continuano a essere sintetizzati – seppur in minima quantità – nei tessuti adiposi periferici, come quelli che si trovano nel seno. Gli estrogeni sono prodotti per conversione degli ormoni androgeni grazie all’azione dell’enzima aromatasi. L’anastrozolo – inibendo tale enzima – riesce a bloccare la conversione di androgeni in estrogeni. In questo modo, le cellule tumorali sono private di un elemento per loro fondamentale e sono, quindi, condannate a morte certa. Il tipo degli effetti avversi e l’intensità con cui si manifestano variano da individuo a individuo, in funzione della sensibilità che ciascun paziente possiede nei confronti del farmaco.

Altro limite, dunque, nella gestione della perdita ossea secondaria con  utilizzo di inibitori dell’aromatasi è la carenza di prove a disposizione sugli effetti a lungo termine dei trattamenti per osteoporosi. Questi dati suggeriscono come i meccanismi alla base degli effetti adiuvanti dei farmaci antiriassorbitivi in pazienti con carcinoma mammario debbano essere ulteriormente studiati, dedicando particolare attenzione agli effetti a lungo termine. Il letrozolo è un inibitore dell’aromatasi, usato nel trattamento del tumore al seno ormono-dipendente nelle donne in postmenopausa. Questo farmaco riduce i livelli di estrogeni inibendo l’enzima aromatasi, responsabile della conversione degli androgeni in estrogeni nei tessuti periferici. Il letrozolo è particolarmente efficace nelle donne in cui le ovaie hanno smesso di produrre estrogeni. L’inibizione dell’attività dell’aromatasi da parte del letrozolo è altamente specifica.

  • Poiché le compresse contengono lattosio, letrozolo non è raccomandato per pazienti affette da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da gravi deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio.
  • Nelle pazienti con carcinoma mammario avanzato o metastatico, il trattamento con GOSURAN deve essere continuato finché la progressione tumorale risulta evidente.
  • Può pertanto presentare il rischio di danneggiare il feto se usato durante la gravidanza.
  • Esso inibisce l’enzima aromatasi legandosi competitivamente all’eme del citocromo P450, con conseguente riduzione della biosintesi di estrogeni in tutti i tessuti dove è presente.
  • Questo farmaco è meglio conservato a temperatura ambiente, lontano dalla luce diretta e da luoghi umidi.

Il tumore del seno è il tumore più frequente nella popolazione femminile e viene classificato in cinque stadi. Arimidex riduce rapidamente i livelli di estrogeni e alcuni effetti collaterali compaiono entro 24 ore dall’inizio dell’uso di Arimidex. Vampate di calore, nausea, vomito, mal di testa e dolore sono alcuni steroidi degli effetti collaterali più comuni.

Letrozolo Teva è un farmaco indicato per il trattamento del cancro al seno ormono-dipendente nelle donne in post-menopausa. La fitoterapia e l’uso di integratori possono essere considerati, ma è essenziale che siano monitorati da un professionista sanitario per evitare interazioni negative con i farmaci. Alcuni studi suggeriscono che integratori come il melograno o la curcuma potrebbero avere effetti positivi, ma è necessaria ulteriore ricerca per confermare questi risultati.

Nelle pazienti dove lo stato menopausale non è chiaro prima di iniziare il trattamento con Letrozolo Sandoz devono essere misurati l’ormone luteinizzante (LH), l’ormone follicolo-stimolante (FSH) e/o l’estradiolo. Solo le donne con stato ormonale postmenopausale possono ricevere Letrozolo Sandoz. È importante valutare il rischio di recidiva utilizzando strumenti prognostici che includono caratteristiche del tumore originale, come dimensioni, grado e stato dei recettori ormonali. Inoltre, la ricerca sta continuando a sviluppare nuovi biomarcatori che possono aiutare a identificare i pazienti a più alto rischio.

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